Ordine Ingegneri di Teramo contro la Regione Abruzzo

TERAMO – Abruzzo Engineering è diventata, di fatto, in seguito alle decisioni del Consiglio regionale, una società in house della Regione stessa. Questo afferma (e questo preoccupa) l’Ordine degli Ingegneri della provincia di Teramo, che si affida al presidente, Alfonso Marcozzi, per scrivere alla Regione, a tutti i Consigli di ingegneri e Architetti d’Abruzzo e al Consiglio nazionale. Quale prezzo, non solo economico, ha questa operazione? E’ la prima domanda di Marcozzi, che ricorda che solo il costo del personale appena stabilizzato (160 impiegati, 9 dirigenti amministrativi e 1 direttore) si aggira già sui 3 milioni di euro l’anno. Secondo punto: un’ampia e partecipata procedura concorsuale avrebbe garantito la concorrenza alla base di ogni affidamento/assunzione, invece si è trasformato il personale di una partecipata in dipendenti della Pubblica Amministrazione. E ancora: perché le procedure di affidamento di servizi di ingegneria ed architettura sono aperti alla libera concorrenza con i bandi pubblici e invece le posizioni occupazionali di una società pubblica non vengono scelte con mezzi che assicurino merito e conoscenza? “L’Ordine di Teramo sarà attento – si legge nella lettera – affinchè ogni azioni, progettazione e servizio affidato ed eseguito dalla società in house Abruzzo Engineering avvenga secondo le effettive capacità tecniche professionali della stessa, evitando di produrre distorsioni al mercato, nel rispetto dei principi fissati dagli ordini Comunitari preposti alla tutela della libera concorrenza”.